Il Matto dei Tarocchi e la leadership

C’è qualcosa che rende il Matto dei Tarocchi un Arcano unico e inimitabile, parlando di leadership.

Proviamo infatti a chiederci: qual è l’Arcano Maggiore dei Tarocchi più potente?

L’Imperatore? No.
Il Papa? No.
Il Mondo? No. O perlomeno, il Mondo non è un “potente” su un piano secolare.

L’Arcano più potente nei Tarocchi è proprio il Matto. Il suo superpotere è quello di trasformarsi. Proprio come un jolly, Il Matto può assumere tutti i ruoli che vuole, dai più umili ai più potenti.

Il Matto dei Tarocchi come leader
Il Matto dei Tarocchi come leader

Questa sua abilità trasformativa (o in negativo “trasformistica”) gli dona delle indubbie capacità di leadership.
Questo perché sa cogliere l’umore del popolo, sa letteralmente “mettersi nei loro panni”.

Il Matto può osservare da vicino la creatura del Mondo senza scottarsi, ma sa anche scambiare due barzellette con il Matto. Può sghignazzare di fronte all’Imperatore e farsi beffe del Papa.

Il Matto può recitare qualunque ruolo. Il Matto fa ridere e sa far piangere, è un artista vagabondo. Ma ha anche una profonda visione che sfugge alle stringenti logiche della Realpolitik: il Matto non ha numero; il Matto non è un numero qualunque.

L’arte della leadership del Matto dei Tarocchi

E’ nell’arte e in certi artisti – scrive Jung – che si possono cogliere le anticipazioni dei profondi mutamenti della storia. Ed è grazie a questa intuizione che gli artisti possono arrivare a tenere in mano le redini del mondo.

Il Matto può giocare con gli Archetipi perchè il Matto può divenire qualunque Archetipo.

Il Matto ieri poteva fare l’attore di una fiction, ma oggi può indossare un elmetto e guidare il suo popolo in una guerra.

Zelenskyy era un attore.
Beppe Grillo era un comico.
Ronald Reagan era un attore.
Berlusconi iniziò come intrattenitore sulle navi da crociera.
Hitler era un pittore.
Renzi e Salvini iniziarono come concorrenti di una trasmissione televisiva.
Bossi era un chitarrista.

Come vediamo, ci sono leader “buoni” o “cattivi” (non ricordo chi disse la splendida frase “non c’è niente di più pericoloso al mondo di un artista insoddisfatto”) ma tutti accomunati dall’arte cangiante del Matto.

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