Ho sempre dato molta importanza al primo sogno avuto nel corso dei primi giorni dell’anno. Parlo di questo episodio personale soprattutto per mostrare in che modo l’interpretazione di un sogno secondo il metodo OniroTarologia può essere integrata con una lettura dei Tarocchi tradizionale.
Recentemente avevo avuto un sogno che tirava in ballo la simbologia del Carro dei Tarocchi e il suo consiglio di dover marciare verso la giusta direzione.
Il sogno successivo è stato il seguente:
“Sto guidando verso casa ma non ricordo la strada. Mi fermo in una piazzola di servizio per impostare il navigatore”.
Questo nuovo sogno sembra in effetti una prosecuzione onirica della dinamica del mio “Carro” interiore.
Solitamente alla fine di ogni anno cerco di assegnarmi obiettivi per il nuovo anno o di prendere le famose “new year resolutions“. Quest’anno niente. Non ne ho avuto voglia. Ed ecco il sogno che mi risponde beffardamente.
L’ho associato ad una sequenza di OniroTarologica di questo tipo:
E’ una dinamica che può essere così letta: il Carro cerca di raggiungere la meta del centro del Mondo. In termini junghiani, il Mondo può essere associabile all’obiettivo della completezza del Sé.
Ma la meta, o meglio, il tragitto, nel sogno non l’ho impostato. Non ho acceso il navigatore e rischio di perdermi.
Lettura di Tarocchi abbinata al sogno
Dopo aver creato questa piccola sequenza di OniroTarologia abbinata al sogno ho fatto allira una stesa sincronica, diciamo una lettura tradizionale di Tarocchi, abbinata al sogno, ed eccone il risultato:
Ho interpretato questa stesa di Tarocchi come la volontà “intellettualistica” esasperata del Cavaliere di definire un obiettivo, che si infrange contro un monolitico e intricato Otto di Bastoni, che ho letto come un irrigidimento creativo, mancanza di spinta, di entusiasmo.
Irrigidimento che dovrei sciogliere con l’acqua offerta dal Re di Coppe: attendere senza forzare che l’obiettivo maturi nel cuore, come un buon bicchiere di vino.
Lavorando creativamente con il sogno, dopo questo messaggio, sono rientrato nel sogno stesso e ho immaginato di parcheggiare in un autogrill, guardare il paesaggio, e bermi qualcosa nell’attesa che la meta si definisca spontaneamente.