L’Innamorato dei Tarocchi e Jung

L’Innamorato dei Tarocchi e Jung

Che interpretazione possiamo dare all’Innamorato dei Tarocchi in chiave junghiana?

Riporto qui un mio recente articolo sul tema, pubblicato sul sito di CEPEIDE – Rivista di Psicologia Evolutiva Intersoggettiva, su invito di Giuseppe Fojeni, psicologo e psicoterapeuta.

L'Innamorato dei Tarocchi
L’Innamorato dei Tarocchi

Significato dell’Innamorato dei Tarocchi

“I Tarocchi sono raffigurazioni visive ad elevato contenuto simbolico e archetipico e possono perciò aiutarci a gettare uno sguardo nelle profondità dell’inconscio: Tarocchi e manifestazioni dell’inconscio (ad esempio i sogni) dialogano con raffigurazioni sorprendentemente simili.

Voglio darne conto in questo articolo prendendo come riferimento l’Arcano VI, “L’Innamorato”, provando a commentarlo secondo una prospettiva junghiana.

Iniziamo con descrivere ciò che vediamo. Il protagonista, al centro della scena, è un giovane uomo: lo desumiamo dalla chioma folta e selvaggia e dall’abito multicolore, che in termini psicologici può significare indeterminatezza ma anche molteplici potenzialità e strade percorribili. Essendo il protagonista della scena, è il personaggio con cui l’osservatore è invitato ad identificarsi. E’ questo un elemento importante di novità analizzando la sequenza dei Tarocchi che lo precedono: dal “Matto” al “Papa”, siamo in presenza di figure gigantesche, che riempiono tutta la superficie del Tarocco. Sono figure che “troneggiano” e che rendono più difficile l’immedesimazione da parte dell’osservatore. Possono rappresentare le figure genitoriali, depositari di una forza autorevole, archetipica, di natura semi-divina di fronte alla quale il nostro Io è soggiogato, incapace di operare scelte autonome.

Con l’Innamorato l’azione viene riportata su un piano molto terreno, ad una dimensione umana, e si introduce il tema della scelta e della responsabilità. Il giovane è a un bivio, ha di fronte a sé due donne, due possibili opzioni: è il giovane “Io” che inizia a svilupparsi e ad operare scelte autonome nel campo della coscienza, affrancandosi dal potere degli archetipi genitoriali.

La scelta – lo ribadiamo – avviene nel campo della coscienza, di ciò che il giovane vede, sente e percepisce nel terreno psichico d’azione che gli è noto. Ma allargando il quadro, scopriamo che la scena avviene solo parzialmente sul piano terreno e tangibile della coscienza: in alto, alle sue spalle (quindi una forza che agisce sul piano inconscio), un’entità numinosa (un Cupido) scocca la freccia, che di fatto condizionerà il suo destino e la sua scelta, solo apparentemente conscia.

Il giovane sembra incerto sul da farsi, anche se dal linguaggio del suo corpo, che esprime un’azione verso la donna sulla destra, comprendiamo quale sarà la sua scelta. Del resto, la mano della giovane fanciulla converge sullo stesso obiettivo della freccia scoccata da Cupido, il suo cuore, quindi il suo centro emozionale. Per contro, il suo sguardo (quindi le sue facoltà intellettive, le funzioni legate al pensiero) è rivolto alla donna sulla sinistra; notiamo anzi che con la donna sulla destra non c’è un contatto visivo, non avviene un interscambio sul piano intellettuale, ma solo su quello del sentimento. È un modo molto interessante per raffigurare il contrasto tra le funzioni del pensiero e del sentimento.

Simbologia dell’Innamorato dei Tarocchi

Cosa rappresentano le due donne? La donna sulla sinistra è più anziana e sembra trattenere il protagonista, indicando il terreno, come ad invitare il giovane a tenere sempre i piedi per terra, ancorato alle sue radici e alla materia, riequilibrando la spinta verso l’alto provocata dall’alato Cupido: potremmo vedere in essa la raffigurazione dell’archetipo materno, della natura generativa, dell’inconscio collettivo cui ognuno di noi è radicato. La donna sulla destra può invece rappresentare l’archetipo dell’Anima, quindi l’inconscio personale del protagonista. Secondo una prospettiva junghiana, potremmo allora leggere il Tarocco dell’Innamorato come l’Io che, pur radicato eternamente nell’inconscio collettivo, va alla ricerca della propria Anima, ristabilendo un’unione con il proprio principio femminile. È una ricerca che durerà tutta una vita, guidata misteriosamente dall’entità numinosa del Sé e dalle sue frecce, che costringono il giovane “Io”, volente o nolente, ad assecondare il proprio destino personale.”

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