La Vergine Maria e il femminile nei Tarocchi

Il femminile nei Tarocchi

Su Facebook mi sono imbattuto in un’immagine della Madonna (no pun intended!), rappresentata come vulva: chi volesse, può vederla cliccando qui.

Superato lo stupore iniziale e immaginando quali indignazioni susciterebbe questa immagine agli occhi di un credente, vi ho trovato un significato simbolico profondissimo, legato a quello che Jung chiamava il problema del “quarto escluso”.

Il tema riguarda l’esclusione dell’elemento femminile originata dall’ortodossia cristiano-cattolica. Il femminile, inteso come materia, terra, mondo dei sensi, è stato esiliato dal dogma cristiano, assumendo nel tempo connotazioni diaboliche, basti pensare al ruolo di Eva come corresponsabile della cacciata dal Paradiso Terrestre e alla famigerata “caccia alle streghe”.

Le divinità femminili

Il culto di divinità femminili legate alla terra e alla fertilità è invece alla base di qualunque forma religiosa, in ogni tempo e area del mondo; persino nel nucleo cristiano primitivo se ne trova traccia, come Sophia, la sposa di Cristo della tradizione gnostica. E’ noto che il culto di Maria si sia diffuso anche grazie alla sovrapposizione con divinità femminili pre-esistenti e molto più radicate nell’immaginario agricolo/contadino, come nel caso di Iside (la “Madonna nera”?).

La tradizione mariana “ufficiale” ha solo formalmente recuperato l’elemento femminile, privandolo tuttavia di qualunque connotazione terrena/sensuale (la “Vergine” Maria) e comunque escludendo la Madonna dalla Trinità, che ha caratteristiche prettamente maschili: anche lo Spirito Santo, in quanto spirito, è psicologicamente un archetipo maschile.

Andando a spulciare su google altre immagini sacre di Maria (pitture, statue, ecc.) non possiamo a questo punto non notare la sconvolgente somiglianza delle sue forme con l’organo riproduttivo femminile. Il quarto femminile, escluso dalla unilateralità cristiana, non può che ripresentarsi sotto forme inconsce spesso sgradite alla coscienza, come nel caso dell’immagine citata. La femminilità di Maria, estirpata a forza dalla Chiesa, si è rimaterializzata in modo inconscio e oserei dire subliminale nelle mani di artisti, pittori e scultori “cristianissimi”.

Ma quest’alone di sgradevolezza è frutto di una morale posticcia, poichè l’idea di Maria come “vulva del mondo” è simbolicamente correttissima. Anche nelle raffigurazioni “consce”, la Madonna è raffigurata entro una “mandorla”, la vescica piscis, che oltre ai noti significati simbolici (uovo cosmico, unione delle sfere del divino e umano, “occhio di Dio”, ouroboros, ecc.) allude anche al sesso femminile da cui tutto è generato…persino Cristo!

In questo contesto, il celeberrimo dipinto L’origine du monde di Courbet non deve più apparirci come una shoccante provocazione, ma come una verità sacra!

Il recupero del femminile nei Tarocchi

Fatta questa premessa, osserviamo come nei Tarocchi il tema del “quarto escluso” sia magistralmente risolto e come la dignità del femminile venga pienamente ripristinata:

– ad una forza maschile è sempre abbinata una forza femminile: l’Imperatrice precede l’Imperatore e accanto al Papa troviamo niente meno che una Papessa!

– alla Trinità cristiana i Tarocchi contrappongono la “Quaternità” sacra: nel Giudizio, oltre al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, troviamo la figura della Madre, posta allo stesso livello di importanza del Padre!

– l’Arcano più importante, quello conclusivo del Mondo, sostituisce al tradizionale “Cristo in maestà” la figura di una donna. In realtà si tratta del rebis, l’androgino della riunificazione degli opposti (maschile e femminile), ma visivamente sono messe in evidenza le caratteristiche femminili. Notiamo che anche in questa raffigurazione ritroviamo la vescica piscis, l’emblema della femminilità!

Il rebis del Mondo
Il Mondo dei Tarocchi

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