Tra le immagini dei Tarocchi possiamo notare la presenza di numerose entità luminose che si affiancano ai personaggi umani: in questo articolo ne scopriremo le caratteristiche!
Ma prima, una piccola premessa sulla numerologia dei Tarocchi.
Vi sono diverse visioni rispetto alla numerologia dei Tarocchi e, in particolare, sul numero 21. Tenendo da parte il Matto, che non ha numero, abbiamo infatti 21 Arcani Maggiori.
Questo porta ad articolare la sequenza degli Arcani Maggiori con una progressione basata sul numero 7:
- Dall’ 1 al 7: Bagatto – Carro
- Dall’8 al 14: Giustizia – Temperanza
- Dal 15 al 21: Diavolo – Mondo

Osservando l’ultima fila in alto, a partire dal Diavolo, c’è un particolare che attira l’attenzione. E’ un dettaglio macroscopico che si può cogliere solo con uno sguardo d’assieme sulla stesura proposta. E’ un elemento simbolico che lega tutti gli ultimi 7 Tarocchi e li distingue dai 14 precedenti.
Lo vedete? A partire dal Diavolo le figure umane diventano più piccole: non occupano più l’intera scena come i protagonisti degli Arcani precedenti; per contro, diventano sempre più grandi e invadenti le entità celesti: quelle che potremmo definire le “entità luminose” dei Tarocchi.
Sembra proprio di vedere un crescendo nella dimensione e nella potenza di queste entità celesti, come se fosse lo sviluppo dinamico di una vignetta!

Si parte con il fuoco della torcia del Diavolo, che sembra divampare con il “fulmine” della Maison Dieu; abbiamo poi la Stella, che si ingrandisce fino a diventare Luna e poi Sole. Dal disco solare fuoriesce un gigantesco angelo, e il nembo circolare che lo avvolge si trasformerà nella mandorla del Mondo che occupa tutta la Lama.
Le entità luminose nei Tarocchi
Cosa significa tutto questo, da un punto di vista simbolico e junghiano?
Le entità luminose, in quanto fonte di luce, hanno a che fare con lo sviluppo della coscienza. A partire dalle profondità del Diavolo, il buio dell’inconscio viene progressivamente illuminato, fino al conseguimento della totalità del Mondo che, in questa veste, può essere interpretata come “pura coscienza”.
Quindi, i Tarocchi esprimono il percorso di progressiva illuminazione, a partire dall’incontro con l’Ombra (dopo aver affrontato le vicende “umane” dei precedenti 14 Arcani): il Diavolo, con la sua torcia, introduce una fonte di luce nelle viscere della terra (nelle profondità dell’inconscio).
Sta poi a noi riportare in superficie quella fiammella, lavorandola, trasformandola e sottraendo sempre più spazio al buio, verso la luce della piena consapevolezza.
Il Cupido dell’Innamorato dei Tarocchi
In realtà, un’entità luminosa compare già con l’Arcano VI dell’Innamorato, sottoforma di Cupido: vediamola come una prefigurazione di ciò che l’Eroe del Carro incontrerà nel suo percorso.
Nella fase dell’Innamorato, l’Eroe è ancora giovane e ingenuo. Tutto ciò che gli capita lo vede come “destino”, come avvenimenti esterni che modificano incidentalmente la sua vita.
L’Innamorato non si rende ancora conto che quella prefigurazione di “scintilla divina” (il Sé junghiano) è parte della sua totalità; la vede ora come un’entità esterna, e infatti il Cupido agisce alle spalle dell’Innamorato (vale a dire, sul piano dell’inconscio).
Solo molto Arcani dopo l’Eroe conseguirà livelli crescenti di consapevolezza, comprendendo che “Quello sei Tu” (“Tat tvam Asi”; Kaivalya Upanishad, I, 16).
Se vuoi approfondire la simbologia dell’Innamorato ti consiglio di leggere questo articolo.
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