Sognare di precipitare
Sognare di cadere si presta ad una duplice interpretazione.
In negativo, sognare di precipitare corrisponde all’idea del “terreno che viene a mancare sotto i nostri piedi”. Rappresentando quindi lo sgretolamento delle nostre certezze, il timore che tutto ciò che siamo e che possediamo possa crollare e sfracellarsi al suolo.
In positivo, questo sogno ricorrente ci sprona ad essere sempre disposti a sacrificare tutto ciò che siamo e che abbiamo. Nel momento in cui accettiamo di perderci nel vuoto ci si presenta l’opportunità per rinascere. Per ricostruirci una nuova vita senza il fardello del nostro passato e senza bisogno di qualsivoglia “appiglio”.
Nei sogni è spesso presente una dinamica “alto vs. basso”. Nei sogni in cui ci muoviamo verso l’alto (es: su una scala o su un’ascensore) l’idea è quella di un’evoluzione spirituale, la necessità di aspirare a vette più elevate (vedi l’Arcano XX del Giudizio). Per contro, allude all’essere troppo distaccati, “con la testa per aria”.
Cadere in basso
Il sogno di cadere e di precipitare implica invece una dinamica verso il basso, dove si trovano idealmente le nostre componenti psichiche più “grezze”. La parte di noi più animalesca e primitiva. Andare verso il basso segnala la necessità di riappropriarci di queste forze più selvagge e apparentemente disgustose. E’ in basso vivono insetti e serpenti! Ma è sempre salutare “sporcarci le mani” e riprendere contatto con la terra.
Sognare di cadere e la Torre dei Tarocchi
L’Arcano XVI, la “Maison Dieu“, illustra egregiamente il tema onirico della caduta, del precipitare, del rovinare a terra. In termini psichici, la “Casa-Dio” corrisponde alla nostra maschera, al nostro involucro corporeo, all’esteriorità. Dalla Torre fuoriescono due personaggi. La distruzione della Torre corrisponde all’accettazione che in noi coesistono due elementi: maschile e femminile. In altre parole: coscienza e inconscio.
Questo Arcano, abbinato al sogno ricorrente di cadere, ci insegna che è necessario sgretolare sempre le nostre maschere, accettare di distruggere tutte le torri che ci ingabbiano per liberare la nostra vera essenza, la totalità del nostro Sé, frutto dell’interrelazione tra coscienza e inconscio.
Questa liberazione avviene sempre “scavando verso il basso”. E’ in basso che possiamo trovare la nostra “pietra filosofale“, come suggerito dal detto ermetico “Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem“.