Jung e i Tarocchi: un viaggio archetipico

Jung e i Tarocchi: un viaggio archetipico

Recentemente ho terminato la lettura di uno splendido libro, intitolato “Jung e i Tarocchi: un viaggio archetipico”. Me lo ha regalato anni fa un caro amico, Giuseppe Fojeni.

Purtroppo il libro è disponibile solo in lingua inglese: “Jung and Tarot: an Archetypal Journey“. E’ un testo scritto da Sallie Nichols nel lontano 1980.

Jung e i Tarocchi: un viaggio archetipico
Jung e i Tarocchi: un viaggio archetipico

Jung e i Tarocchi, un libro pionieristico

E’ un testo realmente pionieristico sull’approccio junghiano all’interpretazione dei Tarocchi. Ben prima del contributo di Alejandro Jodorowsky cui va senz’altro riconosciuto il merito di aver divulgato un approccio in qualche misura junghiano presso il grande pubblico.

Nel libro, Sallie Nichols interpreta ciascun Arcano Maggiore alla luce della psicologia analitica inaugurata da Carl Gustav Jung. Il libro racconta un viaggio di progressiva conoscenza e consapevolezza a partire dallo stadio fanciullesco e inconsapevole del Matto.

La bellezza e la genuinità di questo lavoro proviene da un’impostazione dell’autrice che volutamente trascura ogni riferimento all’origine dei Tarocchi e al loro significato tradizionale. La Nichols si immerge piuttosto nelle immagini e nei simboli in chiave prettamente psicologica. Facendo risuonare gli archetipi che fanno da sfondo a ciascun Arcano, in un continuo e spontaneo dialogo interiore.

Consiglio questo libro anche a chi non mastica l’Inglese a livelli eccelsi, è scritto in modo davvero semplice ma brillante!

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6 thoughts

      1. Sarebbe veramente impegnativo tradurlo, ma si può fare…se ci tieni veramente potremmo iniziare a provarci. Tu ne hai una copia ?
        Giacomo

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      2. Sì ho una copia che mi ha regalato un mio amico psicologo. Un paio di estati fa mi era venuta quest’idea di tradurlo, ma mi sono subito arreso dopo che, per tradurre una singola pagina, ci ho impiegato oltre due ore! Il problema non è la traduzione stessa (il mio inglese è piuttosto buono), ma l’adattamento in modo da renderlo scorrevole in Italiano e mantenere lo “spirito” della scrittrice…

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      3. Beh certament non può essere una traduzione “pedissequa” scolastica, ma appunto trasmettere la chiave e il senso che la scrittrice ha voluto dare…..cosa che sempre distingue una traduzione buona da una generica, ma questo forse sarebbe voler troppo….penso che per molti appassionati di tarocchi sarebbe già bello leggerlo in italiano….
        Io per errore ne ho acquistati due…se magari conoscessi qualcuno che ne vuole una copia gli e la passerei volentieri.
        Buona giornata e buone cose ins enso lato.
        Ah io mi chiamo Giacomo.
        Sono di Ferrara e in questi giorni a casa influenzato…non sono un grande esperto in tarocchi ma ancora neofita, per cui stò leggendo parecchio sull’argomento e un pò di tutto…
        Salutoni e grazie delle tue risposte.

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  1. ti ringrazio molto, se conosco qualcuno interessato al libro te lo faccio sicuramente presente. Grazie del contributo e buon approfondimento tarologico! 🙂

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