Come ricordare i sogni?

Molti affermano di non sognare, ma ciò è fisiologicamente impossibile: tutti noi sogniamo ogni notte! Il vero tema è piuttosto quello di ricordarsi regolarmente i propri sogni.

Io stesso per lungo tempo ho vissuto con la certezza di non sognare, fino a che mi sono reso conto dell’importanza del mondo onirico e della necessità di ricordare (e ovviamente interpretare!) i miei sogni. I sogni sono una parte di noi che chiede, anzi, pretende di essere ascoltata. Un bellissimo proverbio rabbinico dice “Un sogno non interpretato è come una lettera non letta“. Il primo passo per chi si cimenta nel mondo dell’interpretazione dei sogni è quello di raccogliere una “massa critica” dei propri sogni ed inevitabilmente questo pone la necessità di ricordarli, per poterli poi archiviare (ma di questo parlerò in un altro articolo).

Io vi garantisco che basta questa semplice presa di coscienza – la comprensione di quanto è importante il mondo onirico per il nostro equilibrio psichico – per (ri)aprire il canale di comunicazione con il nostro inconscio e per iniziare a ricordare i sogni.

Detto questo, elenco cinque semplici accorgimenti pratici per indurre il ricordo del sogno:

1) Comprendere quanto è importante il ricordo del sogno… Ok, questo l’ho già detto! Ma “repetita iuvant”.

2) Addormentarsi – questa notte stessa! – con la ferma intenzione di voler ricordare il proprio sogno al risveglio. Può essere utile dichiarare ad alta voce questa intenzione…ma senza svegliare i vicini o senza far pensare a chi dorme al vostro fianco: “Alè. Finalmente è andato via di testa. Sapevo che prima o poi sarebbe successo.”!

3) Tenere un diario dei sogni vicino al letto. L’ideale è un blocco di appunti, ma per i più “tecnofili” esistono applicazioni dedicate per gli smartphone. Sono “app” molto utili soprattutto se abbinate alla possibilità di registrare direttamente la propria voce convertendola in testo. Personalmente uso Dream Journal Pro (clicca per il link!).

4) Iniziare registrando o trascrivendo anche i frammenti onirici apparentemente più insignificanti. Ma fatelo subito, appena svegli, prima di bere il caffè o di lavarsi i denti: i sogni si sciolgono come neve al sole al nostro risveglio! Può bastare anche una sola vaga “immagine” che ci ricordiamo, una situazione, una sensazione abbinata al sogno. Vi accorgerete che con il passare del tempo, facendo questo lavoro metodicamente, la quantità di ricordi onirici aumenterà in modo sorprendente, fino al punto che riuscirete a ricordarvi dai 2 ai 4 sogni “interi” o singoli frammenti ogni notte già dopo la seconda settimana (provare per credere)!

5) Mentre vi vestite, fate colazione, o lungo il tragitto per andare al lavoro, continuate a ripensare al piccolissimo frammento che vi siete tanto faticosamente ricordati. Vi stupirete di nuovo nell’osservare come la mente continua a lavorare autonomamente sul ricordo del sogno, arricchendolo di nuovi particolari che inizialmente ci erano sfuggiti.

Ribadisco l’importanza di fare questo esercizio costantemente, poichè è molto facile anche per chi ricorda regolarmente i propri sogni regredire allo stadio di assenza di ricordo onirico: nel mio caso ho notato che basta una settimana senza registrare i miei sogni per avere di nuovo quella brutta sensazione di non sognare.

In un prossimo articolo vi darò altri suggerimenti su come redigere il proprio diario dei sogni e su come iniziare a muovervi nel mondo dell’interpretazione del sogno, ma ora…tutti a nanna e buoni sogni!

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